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Senza una sede

17 marzo 2009 – Senza una sede

«Sin dalla sua nascita, l’associazione Jonathan – Diritti in movimento ha concentrato molte delle sue energie nell’accoglienza, diventata la sua attività principale: la riunione del lunedì è diventata un appuntamento fisso, quasi mai interrotto, neanche durante vacanze estive. Il successo delle riunioni del lunedì ci ha convinto a raddoppiare l’appuntamento, aprendo la “nostra” sede anche il sabato pomeriggio, con cadenza quindicinale e/o mensile.
Se tutto questo è stato possibile, dobbiamo ringraziare solamente l’Arci Provinciale di Pescara, che fin dal 2003 ci ha permesso di utilizzare gratuitamente una delle sue stanze – a volte tanto piena da essere stretta…
PURTROPPO, IN QUEST’ULTIMO PERIODO L’ASSOCIAZIONISMO (QUELLO VERO, VOLONTARIO E AUTO-FINANZIATO) È IN PROFONDA CRISI, E L’ARCI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI OSPITARE GRATUITAMENTE LE ALTRE ASSOCIAZIONI SE NON CON CONDIVISIONE DELLE SPESE…»
Già nel maggio 2007 l’Associazione Jonathan – diritti in movimento denunciava una situazione di disagio che metteva a rischio la programmazione dei suoi servizi alla cittadinanza tutta e alle persone GLBT in particolare.
In due anni, come fossero grani di un rosario, siamo passato da un assessore all’altro, abbiamo ascoltato promesse su promesse, portato a casa vagonate di “abbiate pazienza, c’è da aspettare”, partecipato E VINTO insieme ad altre 23 associazioni collegate in una rete un bando per l’assegnazione di una sede e, di nuovo, ad aspettare e aspettare, e aspettare ancora.
Il cancro che divora l’Italia, il cosiddetto “mala-governo”, che altro non è che un amalgama mefitico di semplice incompetenza, pura ignoranza, cinica indifferenza e disgustosa egoismo, il tutto condito con una visione distorta del concetto di autorità e potere – dove chi si trova a governare, decide PER il cittadino (nel senso di: al posto del), e non PER il cittadino (nel senso di: in favore del) – il mal-governo e la burocrazia hanno finalmente strangolato la nostra associazione.
Non abbiamo posto dove andare.
Data la natura della nostra associazione e considerata la palese omofobia che imperversa in Italia, non possiamo nemmeno, polemicamente, tenere la nostra accoglienza davanti al Comune. Nemmeno in questo modo possiamo protestare e farci sentire.
Un unico ringraziamento, di cuore, va a coloro che ci hanno aiutato, nei sette anni passati, a portare avanti con tanta fatica e tanti sacrifici i nostri servizi.
A tutti coloro che non hanno fatto altro che prenderci per il naso, ingannarci, promettere per non mantenere – quando non palesemente ostacolare – bastano le parole di un attore (non uno studioso, non un nobel, ma un semplice attore): “è tempo di sedersi e riflettere e anticipare la vostra vergogna e la vergogna negli occhi dei vostri nipoti” – state commettendo un errore talmente grande che la vergogna che ne deriverà non dovrete portarla soltanto voi, ma anche i vostri nipoti, per generazioni.

Jonathan – Diritti in movimento

 

 

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